Social Commerce goes Live Shopping - KOL o KOC?
Ancora una volta, la Cina fa da battistrada quando si tratta di vendere dei prodotti attraverso i canali social. Un highlight recente? Lo shopping in tempo reale in diretta streaming. Gli utenti guardano una persona mentre fa acquisti o testa la merce. Televendite 2.0, per così dire. Il vantaggio: un prodotto viene guardato, toccato e testato per conto del cliente, sempre in interazione con il cliente. Perché il presentatore di un Live Shopping Show fa esattamente quello che chiede il consumatore: "Per favore, fai vedere la camicetta alla luce naturale" o "Come è il tessuto al tatto?”.
In più ci sono due distinzioni chiave nei presentatori. Il "KOL" (Key Opinion Leader) simile a un influencer con una portata molto elevata sui social media spesso non conosce molto bene i prodotti in sé, ma si limita a promuoverli. Il “KOC” (Key Opinion Consumer), invece, è un consumatore o cliente piuttosto sconosciuto ma che di solito ha già testato la merce in modo approfondito. La sua credibilità come esperto di un particolare prodotto è quindi superiore a quella del KOL. Anche i venditori di un negozio locale potrebbero occuparsi di questa ultima parte, dopotutto conoscono molto bene i prodotti in loco.
Poiché secondo un sondaggio di Greven Medien, poco meno di un terzo degli europei ha già fatto acquisti attraverso i social media almeno una volta, questo potrebbe essere un motivo anche per piccole e medie imprese per approfondire l’argomento.
In più ci sono due distinzioni chiave nei presentatori. Il "KOL" (Key Opinion Leader) simile a un influencer con una portata molto elevata sui social media spesso non conosce molto bene i prodotti in sé, ma si limita a promuoverli. Il “KOC” (Key Opinion Consumer), invece, è un consumatore o cliente piuttosto sconosciuto ma che di solito ha già testato la merce in modo approfondito. La sua credibilità come esperto di un particolare prodotto è quindi superiore a quella del KOL. Anche i venditori di un negozio locale potrebbero occuparsi di questa ultima parte, dopotutto conoscono molto bene i prodotti in loco.
Poiché secondo un sondaggio di Greven Medien, poco meno di un terzo degli europei ha già fatto acquisti attraverso i social media almeno una volta, questo potrebbe essere un motivo anche per piccole e medie imprese per approfondire l’argomento.
Voice as UI cambierà le future applicazioni web
Con l'avvento di Alexa, Siri e Google Home, il prossimo passo evolutivo nell'interfaccia utente è alle porte: il controllo vocale noto come Voice-as-User Interface (in breve VUI). Questo ambito viene studiato e sviluppato già da diversi anni. L'ultima impressionante dimostrazione è arrivata da Google con Google Duplex, un assistente vocale virtuale che utilizza l'intelligenza artificiale per effettuare da solo chiamate non più distinguibili da quelle umane. Nel frattempo, gli assistenti vocali con Voice-as-UI sono approdati anche nel segmento dei clienti finali. Una cosa è chiara: Voice-as-UI può rappresentare un enorme sollievo per l'utente. Tuttavia, questo sviluppo ha un impatto sull’intera Customer Journey così come sul comportamento dell’utente. Ad esempio, l’ipotesi di navigazione di sistemi per l’e-commerce attraverso il controllo vocale ha un impatto enorme sul design e la realizzazione di uno shop online. Con l‘uso del controllo vocale, lo schermo diventa il supporto supplementare e secondario. Voice diventerà probabilmente l'interfaccia d'ingresso principale in futuro.
Dopo il B2C arriva il B2B - con DX
Sempre più aziende B2B, come ad esempio i grossisti, si affidano a soluzioni digitali per l'intero processo di vendita. Il „vecchio” sito web aziendale viene integrato o sostituito da portali per i clienti, shop online, piattaforme di servizi digitali, ecc. Con l'emergere di queste piattaforme di transazione e di vendita, i dipartimenti come la distribuzione e la logistica stanno emergendo sempre più come corresponsabili dei processi di vendita, vicino al reparto marketing.
Inoltre, quasi la metà dei responsabili degli acquisti nelle aziende appartiene già alla generazione dei nativi digitali. Questi utenti utilizzano quasi esclusivamente offerte digitali nella loro vita privata e si aspettano quindi lo stesso nell’ambito professionale. Al fine di integrare efficacemente queste offerte digitali e di poterle gestire con le limitate risorse editoriali, alcune aziende stanno già lavorando con le piattaforme di esperienza digitale (DXP – Digital Experience Platform). Queste piattaforme aziendali multifunzionali e digitali permettono di visualizzare in modo centralizzato tutti i servizi di background (CMS, PIM, shop, ERP, CRM, app, ...).
Questo perché la customer journey non termina con la conclusione dell'acquisto, ma si svolge in modo continuo e distribuito su molti punti di contatto: browser desktop e mobile, app, assistenza vocale e altri dispositivi abilitati a internet, come le future auto elettriche o le smart TV. In futuro, una DXP farà in modo che le esperienze siano coerenti e conforme al brand su tutti questi canali.
Inoltre, quasi la metà dei responsabili degli acquisti nelle aziende appartiene già alla generazione dei nativi digitali. Questi utenti utilizzano quasi esclusivamente offerte digitali nella loro vita privata e si aspettano quindi lo stesso nell’ambito professionale. Al fine di integrare efficacemente queste offerte digitali e di poterle gestire con le limitate risorse editoriali, alcune aziende stanno già lavorando con le piattaforme di esperienza digitale (DXP – Digital Experience Platform). Queste piattaforme aziendali multifunzionali e digitali permettono di visualizzare in modo centralizzato tutti i servizi di background (CMS, PIM, shop, ERP, CRM, app, ...).
Questo perché la customer journey non termina con la conclusione dell'acquisto, ma si svolge in modo continuo e distribuito su molti punti di contatto: browser desktop e mobile, app, assistenza vocale e altri dispositivi abilitati a internet, come le future auto elettriche o le smart TV. In futuro, una DXP farà in modo che le esperienze siano coerenti e conforme al brand su tutti questi canali.
E il 5G? È ora!
Sono anni che sentiamo parlare di 5G, ma finora ci sono state poche prove concrete a parte le corpose promesse pubblicitarie. Ci sono i primi smartphone con 5G, ma la scarsa copertura di rete da sola finora ha reso il tutto solo moderatamente desiderabile per i clienti. La nostra dipendenza da telefoni, tablet e altri dispositivi - tra cui un numero sempre crescente di sensori IoT - sottolinea la necessità di grandi larghezze di banda. Già solo la guida di autovetture autonome del futuro risulterà tecnicamente impossibile senza 5G a causa del gigantesco volume di dati che le auto dovranno scambiare tra di loro. Più telelavoro, cloud computing e live streaming faranno probabilmente del 5G IL tema principale per eccellenza del 2021.